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Jazz
ORIGINI

Durante il XIX secolo, negli Stati Uniti gli afroamericani vivevano una condizione terribile di schiavitù. In questo contesto nascono e si diffondono tra di loro i calls e i cries, canti spontanei che accompagnano il lavoro. Presto, quest'ultimi si evolvono in ballate più strutturate: sono i cosiddetti work songs.

IL RAGTIME

Sul finire del secolo nascono i Minstrel Shows, teatri ambulanti che stereotipano un aspetto degli afroamericani: l'amore per la musica. Involontariamente questi spettacoli finiscono per dare rilievo alla cultura musicale africana. 

Questo modo isterico di suonare il piano ed il banjo trova presto un nome: ragtime.

Il fulcro di esso è la contrapposizione tra un ritmo regolare ed un ritmo vario. Il musicista di maggior rilievo del ragtime è Scott Joplin.

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NASCE IL JAZZ

Il vero jazz nasce a New Orleans in seguito alla formazione di orchestrine formate da tromba, clarinetto, trombone, banjo, batteria e tuba, presenti in varie occasioni.

L'improvvisazione comincia ad affiorare. La ritmica degli strumenti è incalzante e ben presto invade le strade della città. I più grandi musicisti sono Morton, Galloway e Bolden.

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REPERTORIO JAZZISTICO

Il jazz ha una prassi particolare: si prende un tema e da lì scaturiscono le improvvisazioni, quindi la performance potrebbe prendere direzioni del tutto inaspettato che possono stravolgere la melodia del brano di partenza. Ovviamente alcuni brani sono entrati a far parte del repertorio classico jazz, quello standard. Gli standard possono essere raccolti nelle Real Books, raccolte di spartiti molto semplici.

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